Albano e Lopez un cuore "Matto"
Siamo ormai consapevoli, che la tanto osannata democrazia, così come a volte
la bilancia della Giustizia, sono oggi, alla mercé delle più disparate
interpretazioni.
Chi di noi, non ha letto o visto
siparietti in tv, riguardanti la salute del cantante
Albano? Giornali, riviste, rotocalchi e programmi di
approfondimento, hanno
messo in evidenza la piccola
ischemia che ha colpito il noto ed amato cantante.
Ricoverato in ospedale, ha avuto
al suo fianco, un’equipe medica specializzata
che ha effettuato controlli
all’avanguardia relativi alla sua salute, senza
nulla tralasciare; emanando vari
comunicati che hanno tenuto aggiornato il pubblico,
con quasi maniacale dovizia di
particolari.
Anche il noto show man Massimo Lopez, durante uno spettacolo
teatrale che lo vedeva
in quel momento interprete
principale di un brano cantato, è stato colpito da infarto. Pur
sentendo forti dolori provenire
dal petto, ha continuato la sua performance, fin quando,
chiedendo scusa al pubblico, si
è recato nel camerino. Da qui, la corsa all’ospedale più
vicino, in ambulanza. Operato d’urgenza,
ora sembra, (il condizionale è d’obbligo) stia
meglio e non si teme per la sua
vita.
Telegiornali, trasmissioni tv e
quant’altro, non hanno però dato molto risalto al malore
di Massimo Lopez, dedicando a questo evento, poche “Battute” ed
altrettanto poche righe.
Perché mi domando: esistono
esseri umani di prima e seconda categoria? Oppure la nostra
umanità si manifesta più o meno
visibile a secondo della notorietà del malato?
Spesso si sente parlare di
malasanità e le penne più prestigiose, insieme a trasmissioni
e carrozzoni tv blasonati,
gridano allo scandalo con voce altisonante e scandalizzata.
Dopo qualche giorno, più
nulla…il silenzio assoluto; la notizia è
scaduta.
Se un cittadino qualsiasi viene
colpito da un evento che ne mina la salute, l’ospedale,
dopo ore di attesa, segue la
prassi come fosse un repertorio ed è spesso incline, al non ricovero.
Un mio amico, colpito da un
T.I.A. che per pochi minuti gli ha interdetto la parola, giunto
ad un pronto soccorso della
capitale, dopo più di quattro ore, è riuscito a farsi visitare; una T.A.C
al volo e un ritorno a casa, con
consiglio di tornare il giorno dopo, (rifacendo
la fila), per farsi
visitare da un neurologo. (Non è stato tenuto neanche ventiquattro ore
in osservazione ed
il ricovero è avvenuto soltanto il giorno dopo.
Naturalmente, la salute è un bene
ambito da tutti; per umanità ed altruismo, lo scrivente,
non fa distinzione tra un malato
vip ed un altro malato vip; ma neanche differenza se ad essere
colpito da un malanno fosse un
qualsiasi cittadino del mondo. Colore della pelle? Religione? Ceto
sociale, età? Sesso? Nessuna
differenza.
Oggi come oggi, alcuni malati
“Importanti”, anche senza volerlo, sono seguiti da vicino come topi da
laboratorio; spiati e controllati
da quella macchina insaziabile chiamata sensazionalismo.
Tutti desiderano fare colpo,
incuriosire e tenere incollati milioni di telespettatori davanti alla
tv, per onorare il santo ed
idolatrato, indice d’ascolto.
Piero B.

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