"Dado Star" Spettacolo - Teatro Golden -
Il 28 Dicembre, nonostante il freddo imperversasse ed il vento di tramontana bucasse l’aria come farebbe uno spillo su di un palloncino, con un amico, mi sono recato alla sala teatro “Golden”, dove veniva proposto uno spettacolo del comico (e non solo…) ”Dado” dal titolo forse scontato, “Dado Star”
Dopo un’attesa non troppo lunga eravamo pronti a scendere gli scalini, che
portavano alla sala del Teatro dove sarebbe di lì a poco, iniziata la kermesse
di Dado.
Preso posto su poltrone numerate comode ed in un ambiente ben
riscaldato, con il mio amico, ci siamo guardati intorno ed abbiamo notato un
ambiente accogliente dove il colore blu godeva di privilegi indiscutibili e
dove l’impianto tecnico, faceva bella mostra di se con tanto di moderna
tecnologia.
Al centro, non un palco come ci si sarebbe aspettato, ma uno spazio con un’asta
giraffa piazzata al centro, una chitarra sul suo bell’appoggio e più in là un
leggio.
Di fronte, alcuni schermi tv mandavano in onda delle pubblicità alle quali il sottoscritto, per nausea congenita, non ha dato alcun
valore.
Finalmente, le luci cambiano d’aspetto, il clima muta e l’interesse è
proiettato, gioco forza, sull’uomo – in
questo caso “Dado”, che entra con fare un po’ dinoccolato alla sua maniera
ed in tenuta più che sportiva.
Subito, come un esperto scultore, “Dado” abbozza le forme del suo blocco di
marmo – lo spettacolo – e descrive
con precisione e disinvoltura, ciò che desidera proporre al pubblico;
sottolinea anche il fatto che il suo spettacolo sarà un monologo, un “Solo” e
che mancheranno scenografia ed effetti speciali.
Insomma tutto all’insegna – dico io – del risparmio intelligente.
Con meticolosa precisione, battuta su battuta, argomento su argomento, il
“Dado” della situazione da il meglio di se, suscitando la giusta ilarità e
chiamando quell’applauso , che non tarda mai ad arrivare.
Uno spettacolo che vale la pena di vedere; ci si diverte, c’è una buona
dose di originalità; capacità d’intrattenere
i presenti, esperienza, mimica facciale
ed il giusto mix di romanità che suona come una musica mai volgare. Inoltre,
gli argomenti trattati sono tratti dalla quotidianità e spesso, la psicologia
dei personaggi che prendono in prestito la voce di “Dado” per esprimersi, lo
fanno con disinvoltura, senza ombre e con forte determinazione.
Alla fine di ogni argomento, pur non esistendo il “Sipario”, “Dado” passa
al successivo, con le parole giuste che danno l’idea all’insieme, di un
tutt’uno scorrevolmente piacevole.
Alla fine tutto il pubblico, è d’accordo con
il comico; i visi sono rilassati, appagati e nessuno resta inamidato sulle
proprie posizioni, anzi, il calore della gente si mescola con quello dei
condizionatori, e la coesione tra i
presenti, non resta certo difficile da cogliere.
Bravo “Dado”, quattro repliche ed il tutto esaurito ogni volta, fanno la
differenza.
Il pubblico premia la semplicità, l’umiltà ed il sapersi calare nei
panni delle persone così dette normali del comico, e partecipando emotivamente,
applaude, ride e si diverte.
Di questi tempi, secondo il mio parere, è il massimo!
Bravo “Dado”! Ci rivedremo presto ed il mio consenso, si unirà a quello del
tuo vasto e meritato stuolo di fans.
Ciao, Piero
Redazione / Pentagramma

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